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Il cielo diviso: Christa Wolf e Il muro di Berlino

25 anni fa cadeva il Muro di Berlino. Questa mattina sul portale Google, un delizioso video dell’evento che ha segnato la storia, sancendo la fine della Guerra Fredda. Gli echi di tale fatto e il relativo vissuto si sentono ancora oggi. In occasione della celebrazione a Berlino 8.000 palloncini sono in attesa di prendere il volo per percorrere 15 km sulle tracce del muro di Berlino.

In letteratura qualcuno ha vissuto in prima persona gli eventi e ci regala il suo libro: “Il Cielo Diviso” della scrittrice Christa Wolf:

 

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“La città poco prima dell’autunno immersa ancora nella calura dopo la fresca estate piovigginosa di quell’anno, respirava con più veemenza del solito. Il suo respiro si effondeva in un fumo denso su da cento ciminiere di fabbriche nel cielo terso, ma poi gli mancava la forza di proseguire. La gente, da tempo avvezza a quel cielo velato, lo trovava improvvisamente insolito e difficile da sopportare, sfogando la subitanea irrequietezza anche sulle cose più remote. L’aria la opprimeva, e l’acqua – quell’acqua maledetta che puzzava di residui chimici da tempo immemorabile – aveva un sapore amaro. Ma la terra la reggeva ancora, quella gente, e finché ce n’era l’avrebbe fatto…”


Dal libro “Il cielo diviso” Christa Wolf, Edizioni e/o (traduzione dal tedesco e postfazione di Maria Teresa Mandalari)


Biografia:

Christa Wolf nasce il 18 marzo 1929 a Landsberg an der Warthe, attuale Polonia. Cresce sotto il regime Nazista e segue, come tutte le ragazze della sua età, la formazione giovanile nazista, lo Jungmädelbund.  Consegue la laurea in germanistica presso l’Università di Jena discutendo una tesi su Hans Fallada. Presiede la fondazione della Repubblica Democratica Tedesca nel 1949. Si pone all’attenzione internazionale con il romanzo “Il cielo diviso” tratto da una esperienza vissuta in una fabbrica di vagoni ferroviari. Tra i suoi libri più famosi troviamo: “Cassandra”, “Medea. Voci”.